Che cosa si intende per impianto elettrico?
Qualsiasi ambiente è fornito di un impianto elettrico, una componente tecnica indispensabile per la vita di ogni giorno.
Si tratta di un insieme di dispositivi attraverso cui vengono rese possibili specifiche funzioni che necessitano di energia per svolgere i loro compiti.
Un simile impianto deve non soltanto fornire elettricità, ma anche garantire un elevato livello di qualità, di sicurezza e di flessibilità, per adeguarsi perfettamente alle esigenze dei consumatori.
Un altro aspetto rilevante è quello della manutenzione, un’operazione necessaria per mantenere in ottimo stato tutte le sue componenti e che dovrebbe essere facile e intuitiva.
Guida all’impianto elettrico
Una guida all’impianto elettrico si rivela dunque un supporto estremamente utile per monitorare il complesso di componenti che lo costituiscono.
L’attuale impiantistica, che deve rispettare definite normative imposte dalla Legge, prevede un punto di fornitura, che è quello di prelievo su cui il fornitore mette a disposizione l’energia, associato a un insieme di cavi di distribuzione.
Esistono due grandi tipologie di impianti elettrici, che sono:
• impianti per uso civile;
• impianti per uso industriale.
I primi, che vengono realizzati nei contesti residenziali e di pubblico accesso (come scuole, ospedali, biblioteche, piscine, ecc:) hanno dimensioni medio-grandi, mentre i secondi vengono utilizzati nei complessi industriali e pertanto dispongono di specifici requisiti quantitativi e qualitativi.

Come progettare un impianto elettrico a norma
Un impianto elettrico a norma è formato da un insieme di cavi di differenti dimensioni, rivestiti da una guaina protettiva di plastica isolante, e che si collegano a scatole di derivazione, a prese e a interruttori.
Secondo il D.M 37/2008, per realizzare un impianto elettrico è indispensabile un’adeguata progettazione nei casi di nuova installazione, di ampliamento oppure di trasformazione di strutture già esistenti, mentre non è richiesta per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Consultando la guida all’impianto elettrico è possibile identificarne tutte le parti, per intervenire in modo mirato soltanto su quelle malfunzionanti oppure da sostituire.
Se l’impianto non fosse a norma, chi lo utilizza potrebbe correre molti rischi, tra cui quello di rimanere folgorato per l’emissione di una forte scossa elettrica.
Per tutelarsi ed avere le migliori garanzie d’impiego è sempre opportuno rivolgersi a personale qualificato ed esperto, in grado non soltanto di montare le varie componenti dell’impianto, ma anche di collegarle tra loro correttamente.
Un professionista che sta per procedere al montaggio dell’impianto deve redigere tre documenti:
- schema elettrico, consistente in un elaborato grafico indicativo dell’intera struttura;
- computo metrico, contenente la stima dei lavori da eseguire, i materiali utili e la previsione della manodopera;
- dichiarazione di conformità, che viene compilata al termine dei lavori e che certifica come l’impianto sia stato installato secondo le attuali norme di sicurezza ed agibilità.

Come viene dimensionato un impianto elettrico?
Un impianto elettrico viene dimensionato in base al suo livello di potenza, un requisito di estrema rilevanza poiché da esso dipende non soltanto la funzionalità, ma anche la sicurezza.
Fino a 75 metri quadrati di superficie, di solito vengono montati impianti di 3 kW, mentre per superfici maggiori si installano impianti da 6 kW.
Per avere la certezza che tutta la componentistica elettrica funzioni correttamente, sono stati identificati 3 livelli di sicurezza:
- livello 1 (di base), corrispondente al requisito minimo di sicurezza e che pertanto prevede un numero limitato di prese, di circuiti e di punti luce, stabiliti in base alla planimetria e alle dimensioni del locale di riferimento e forniti sempre di almeno due interruttori differenziali;
- livello 2 (standard), che si riferisce ai contesti residenziali e che prevede un numero maggiore di componenti, oltre a un sistema di controllo dei carichi elettrici;
- livello 3 (domotico), che appartiene alla configurazione domotica degli edifici e che pertanto deve avere requisiti multi-gestionali di alto livello.
Caratteristiche di un impianto elettrico civile
Per soddisfare i requisiti prestazionali di un impianto elettrico bisogna valutare i seguenti parametri:
- flessibilità nel tempo;
- facilità d’adeguamento;
- sicurezza di gestione;
- rispetto dell’ambiente;
- impiego di materiali rispondenti alle norme CEI;
- resistenza ad azioni meccaniche, termiche e corrosive;
- adeguato rapporto con la superficie calpestabile;
- carichi elettrici bilanciati;
- manutenzione agevole.
Nella guida di un impianto elettrico è possibile estrapolare le sue caratteristiche, tra cui il tipo di utilizzazione energetica, la sua distribuzione e i requisiti di sicurezza garantiti.
Questi dati devono essere riportati su relazioni descrittive e grafiche, elaborate dai professionisti incaricati dell’installazione.
Nel nostro paese, gli impianti elettrici civili a bassa tensione vengono realizzati seguendo le normative CEI64-8 (marzo 1993), in cui è stata inserita la variante V3 (anno 2011) e secondo la quale ogni impianto d’appartamento deve avere 3 circuiti: uno per le prese, uno per l’alimentazione e le luci e uno di chiamata.
Interruttori e prese devono venire montati sulle pareti ad almeno 30 centimetri dal suolo nei vari locali e, soltanto in cucina e nella stanza da bagno, a 110 centimetri dal pavimento.
Ogni cavo deve essere formato da tre conduttori, di cui uno per la corrente, uno per la messa a terra e uno per il neutro.
Il quadro elettrico prevede un interruttore generale (collegato al contatore) da cui hanno origine i fili conduttori che arrivano alla centralina interna dell’abitazione.
Devono essere presenti inoltre le seguenti caratteristiche:
- presenza del salvavita, un dispositivo corrispondente a un interruttore generale;
- dimensioni superiori del 15% rispetto all’impianto;
- disponibilità di due interruttori differenziali.

Garanzie offerte da un impianto elettrico a norma
La gestione di un impianto elettrico contempla anche alcuni potenziali inconvenienti che, se gestiti in maniera inadeguata, potrebbero rivelarsi pericolosi per i fruitori.
Conoscere nel dettaglio la guida all’impianto elettrico permette di identificare e risolvere con tempestività situazioni del genere.
I problemi più comuni che possono presentarsi sono i seguenti:
- cortocircuito, dipendente quasi sempre da un difetto d’isolamento che danneggia le apparecchiature collegate;
- sovraccarico, che deriva da un errato dimensionamento dei conduttori oppure dalla produzione di carichi troppo elevati;
- sovratensione, provocata da agenti atmosferici come i fulmini;
- dispersione, conseguente a una modificazione dell’isolamento.
In un impianto a norma è sempre possibile risolvere simili problemi grazie all’impiego di dispositivi progettati per migliorare la sicurezza complessiva.
Il salvavita, conosciuto anche col nome di interruttore differenziale, è un accessorio che serve per proteggere dalle dispersioni elettriche quando l’impianto è malfunzionante.
L’interruttore magneto-termico svolge una funzione protettiva integrata tra elettricità e onde magnetiche, utile in caso di sovraccarico.
I fusibili sono strumenti utilizzati per prevenire episodi di sovracorrenti in alimentatori di piccoli apparecchi.
Gli scaricatori, infine, sono dispositivi che svolgono una salvaguardia sull’intero impianto.
Costi di un impianto elettrico a norma
Chi non ha un impianto elettrico a norma è fuori legge e quindi non soltanto è impossibilitato ad affittare immobili di sua proprietà, ma corre anche notevoli rischi utilizzando i locali per uso personale.
Una dettagliata guida all’impianto elettrico permette di valutare tutte le sue caratteristiche, i vantaggi che ne derivano e soprattutto i requisiti di sicurezza.
Un impianto a norma inoltre contribuisce a valorizzare l’immobile, che comunque non potrebbe essere venduto senza un’installazione certificata.
Soltanto professionisti qualificati e specializzati sono in grado di installare correttamente tutta la componentistica elettrica, tenendo conto di alcuni essenziali fattori, come:
- dimensionamento;
- posizione dell’interruttore generale;
- doppia protezione differenziale;
- collegamento agli scaricatori;
- disponibilità spaziale del quadro elettrico;
- predisposizione delle infrastrutture;
- posizionamento di prese e comandi.
I costi di un impianto elettrico a norma per un appartamento di circa 90-100 metri quadri può variare da 2400 a 4800 euro, una cifra che deve essere maggiorata con la spesa del progetto, del quadro elettrico e di eventuali interventi sulla muratura.
È sempre consigliabile affidarsi a imprese che assicurino l’esecuzione di un lavoro a regola d’arte dato che l’iniziale esborso di denaro viene ammortizzato in poco tempo, in quanto un impianto ben installato non si guasta e assicura la massima operatività.